In medicina cinese i Po, anime della Terra, danno vita all’uomo insieme agli Hun, anime del Cielo.
I Po, anime della Terra
I Po rappresentano il primo aspetto del vivere spirituale, il radicarsi in una forma fisica, e vengono associati al polmone, organo che rappresenta il primo aspetto del vivere, ovvero il respirare.
Sono di fatto la prima manifestazione dell’anima individuale che si incarna. Danno una forma all’essere vivente e ne fissano le caratteristiche.
I Po rappresentano la coscienza del momento, la nostra capacità di percepire la totalità del presente, perché vogliono vivere e il vivere è sempre presente.
Sono quindi la nostra capacità di percezione del mondo che ci circonda, qui e ora.
Durante l’esistenza sono responsabili della vita corporale, delle sensazioni, delle reazioni, dei processi istintivi.
Sono anche la forza psichica che sostiene la nostra dinamicità, l’istinto di sopravvivenza.
Quando i Po prevalgono l’individuo può diventare troppo attaccato alla fisicità, alla materialità, alle cose della Terra, dimenticando che l’incarnarsi è un processo finalizzato allo sviluppo della consapevolezza per la propria crescita spirituale.
Vivono in coppia con gli Hun, anime del Cielo. La loro unione è la vita, la loro separazione è la morte.
Sono due sfaccettature della vita sulla terra, interdipendenti.
Gli Hun, anime del Cielo
Gli Hun rappresentano la nostra capacità di confrontarci con il nostro curriculum, di portarlo a termine e lasciar andare tutto ciò che esso ha rappresentato e significato per noi, al fine di poter evolvere e non dover più fare ritorno.
Contengono passato, presente e futuro: da dove veniamo, dove siamo e dove ci dirigiamo. La loro abilità sta nel collegare questi tre tempi.
Passato vuol dire, oltre alla memoria delle esperienze vissute in questa vita, anche quelle compiute nelle vite precedenti, trattenute a livello del Sangue.
In medicina cinese il Sangue rappresenta infatti non solo ciò che abbiamo assimilato e trattenuto del cibo introdotto, ma anche ciò che abbiamo assimilato e trattenuto delle esperienze.
Per questo motivo gli Hun sono associati al fegato, che ha il compito di immagazzinare il Sangue e farlo circolare.
A livello spirituale ciò vuol dire che trattengono la memoria delle esperienze vissute e lasciano andare ciò che non riteniamo più necessario ai fini della nostra evoluzione.
Gli Hun vogliono ricongiungersi al cielo, all’infinito.
Vogliono naturalmente liberarsi dalle costrizioni, dai vincoli e dai limiti dell’avere una forma fisica.
Sono coloro che possono staccarsi dal corpo permettendoci di compiere voli estatici, meditazioni profonde, durante le quali si sperimenta la consapevolezza dell’infinito.
Quando gli Hun prevalgono c’è il rischio di non andare abbastanza importanza al proprio corpo come strumento di crescita personale (guai!). La nostra natura richiede un corpo attraverso cui poter fare esperienza ed evolvere; il negare questo aspetto porta a comportamenti che possono risultare autodistruttivi.
Gli Hun, anime celesti, permettono all’uomo di percepire, sentire, provare sentimenti, di dare forma ai pensieri, di comprendere e di ragionare; sono intelligenza, conoscenza, sensibilità, spiritualità, immaginazione, sogni, fantasticherie, contemplazione.
Libri di medicina cinese che consiglio per la loro semplicità e comprensione:
- Fondamenti di medicina tradizionale cinese di Franco Bottalo
- Il cammino dell’anima di Franco Bottalo
- Le 101 nozioni chiave della medicina cinese di Elisabeth Rochat De La Vallée