La vera storia degli esercizi Makko Ho

makko ho Wataru nagai

Makko Ho (真向法) è un sistema di quattro semplici esercizi ideato da Wataru Nagai che aiuta a ripristinare l’elasticità corporea di cui godevamo da bambini.

La sequenza Makko Ho si esegue in soli 5 minuti e, secondo le indicazioni, andrebbe praticata ogni giorno, due volte al giorno, una al mattino e una la sera.

→ Viene spesso confuso con i Keiraku Taiso di Shizuto Masunaga, esercizi di autotrattamento per i meridiani energetici proposti nel suo libro Zen per immagini.

Questi esercizi aiutano a:

  • rigenerare il corpo e a prevenirne l’atrofia
  • migliorare la circolazione sanguigna
  • equilibrare il sistema nervoso e ormonale
  • rinforzare articolazioni, aiutando a prevenire l’artrite
  • mantenere in salute la colonna vertebrale. 

Wataru Nagai Makko hoLa storia di Wataru Nagai e dei Makko Ho:

All’età di 42 anni Wataru Nagai ebbe un ictus e metà del suo corpo rimase paralizzata. I suoi medici gli dissero che avrebbe dovuto trascorrere il resto della sua vita mezzo paralizzato, dipendente da supporti per deambulare e probabilmente incapace di lavorare. 

Rifiutando l’idea di non essere più autosufficiente si decise a trovare una soluzione per i suoi problemi di salute.

Ideò la sequenza di esercizi Makko Ho mentre sfogliava un libro di testo sul buddismo nella casa di suo padre (monaco buddista).
Wataru era particolarmente interessato a due delle posizioni sedute che venivano praticate per meditare. Una di queste prevedeva il fatto di inchinarsi in avanti per mostrare gratitudine nei confronti della vita.

Realizzò che tutta la sua vita era stata priva di gratitudine.

Comprese che era arrivato il momento di dimostrare questa gratitudine e tentò di inchinarsi. Il suo corpo risultò rigido e limitato ma continuò a perseverare nella pratica, inchinandosi ancora e ancora.

Nell’arco di tre anni guarì.

Il figlio Haruka Nagai scrisse di suo padre:

La sua salute ristabilita non era né miracolosa né casuale: il processo metabolico aveva completamente sostituito le cellule che compongono i vasi sanguigni, i nervi e i muscoli della parte malata del suo corpo e aveva così determinato una vera riabilitazione.

Si dice che il nome di Makko Ho derivi da una poesia buddista, che significa: “Adora lo spirito del Buddha con cuore puro”.